«Mi sono impegnato a sostenere i valori di giustizia, misericordia e pace»
Michiel, un giovane olandese, ha assunto l’impegno di Cavaliere al servizio della Chiesa in Terra Santa, desideroso di compiere un cammino spirituale nell’Ordine del Santo Sepolcro.
È lunedì 11 novembre 1996. Cantiamo: «San Martino, oh San Martino, condivide ciò che può donare. Non dimentica il povero mendicante, seduto fuori al freddo». Indosso un cappello, ho il colletto alzato e fuori si gela dal freddo, ma per fortuna l’aria è secca.
Da bambino mi univo ogni anno alla processione di San Martino, tenendo in mano una lanterna. Mano nella mano insieme ad altri compagni di classe, insegnanti e genitori. Il buio era pesto, ma le lanterne lo illuminavano in modo incantevole. A guidare il corteo c’era un uomo vestito come una sorta di cavaliere che indossava un mantello rosso e cavalcava un cavallo bianco.
Questa magnifica tradizione ci ha permesso di ricordare le pregevoli vicende di San Martino di Tours. I miei insegnanti e i miei genitori ci hanno raccontato più volte la storia di come egli abbia condiviso il suo mantello con un mendicante. La storia ha lasciato un’impronta profonda in me e nei miei compagni di classe: non si trattava solo di una leggenda, ma di una lezione di vita sul “prendersi cura gli uni degli altri” (compassione) e sul “sostenersi a vicenda” (misericordia).
Come bambino, non ho solo imparato la virtù della condivisione, ma ho anche appreso quanto fosse importante dedicarsi agli altri. Oggi, da padre, in attesa della nascita del nostro secondogenito a marzo, insegno a mio figlio che è molto più divertente condividere cibo e giocattoli con altri bambini piuttosto che tenerli tutti per sé. È questa l’essenza della storia di San Martino: condividere con gli altri, anche a costo personale.
Oggigiorno, mentre oltre 1 miliardo di persone a livello globale soffre di obesità e mentre qualcuno come Elon Musk fa notizia detenendo una fortuna che supera i 300 miliardi di euro, i divari sono lampanti. Allo stesso tempo, oltre 275 milioni di persone soffrono la fame in regioni come Gaza, Sud Sudan, Somalia e Mali.
Il mondo sembra sempre di più un luogo di enormi contraddizioni, dove anche la minaccia di una guerra in Europa diventa sempre più reale e la polarizzazione tra i diversi gruppi continua ad accentuarsi.
Abito nei Paesi Bassi, dove la mia famiglia vive in condizioni agiate. Abbiamo una casa accogliente, disponiamo di un’auto elettrica e ci godiamo la vita. Tuttavia, per quanto possa essere difficile, è importante ricordare che questa prosperità non è universale.
Durante una missione di lavoro nella Silicon Valley, ho incontrato una nobildonna che mi ha introdotto nel mondo dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nonostante la mia formazione cattolica, ho indagato a fondo su cosa significhi essere un Cavaliere. Non si tratta solo di indossare un mantello, ma di abbracciare i valori che vi sono alla base: la compassione, la leadership di servizio, la lealtà e l’autodisciplina.
Il momento della mia Investitura, sabato 12 ottobre 2024, è stato per me speciale. In qualità di Cavaliere, mi sono impegnato a sostenere i valori di giustizia, misericordia e pace. Non si tratta di una semplice cerimonia, ma di un promemoria duraturo della mia responsabilità di fornire un sostegno sia finanziario che morale.
Durante una visita a Roma nel mese di novembre, ho ricevuto il libro E tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento del cardinale Fernando Filoni. Il Gran Maestro utilizza la lezione di Maria di Betania come metafora del nostro Ordine: ella offre disinteressatamente a Gesù il suo olio prezioso come atto d’amore. In questo momento più che mai, le comunità in Terra Santa devono affrontare grandi sfide e hanno bisogno del nostro supporto emotivo e, certamente, umanitario.
Martedì 19 novembre ho compiuto 40 anni. Questo traguardo mi ha fatto capire che è un momento meraviglioso per praticare consapevolmente le virtù cavalleresche della compassione, della spiritualità e della misericordia. In quanto Cavaliere, marito e padre, sono determinato a lasciare il mondo – e i miei figli – in condizioni migliori, radicandomi nei valori che San Martino e molti altri esempi cattolici continuano a trasmetterci.
(Gennaio 2025)