«Spero che i pellegrini tornino presto a godere della bellezza del pellegrinaggio»

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Pellegrinaggio Zuppi in Terra Santa da Bologna - 1

Tornare in Terra Santa è un sogno per tanti che hanno a cuore questo luogo in cui non solo la Rivelazione si è fatta carne ma in cui le pietre vive continuano a essere presenza di fede. Dai terribili fatti di ottobre 2023 e nei mesi successivi in cui il numero di morti a Gaza non ha cessato di crescere, l’impatto sulla popolazione locale è tragico, sicuramente a livello umano e umanitario, ma anche sociale ed economico. L’interruzione dei pellegrinaggi è stato un duro colpo per l’economia ma ora il ritorno della presenza dei pellegrini è segno di nuova speranza. Nei giorni scorsi il presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi si è fatto proprio portavoce di questa ripresa che per i Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro è vitale.    

 

Sono stati 160 i pellegrini, provenienti da varie città di Italia e appartenenti a numerosi associazioni e movimenti, che hanno preso parte al Pellegrinaggio di Comunione e Pace in Terra Santa, organizzato dalla Chiesa di Bologna in comunione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme, e guidato dall’Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, che ha aderito all’appello del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme: «Spero che i pellegrini tornino presto a godere della bellezza e della meravigliosa esperienza del pellegrinaggio in Terra Santa».

Giovedì 13 giugno, il pellegrinaggio è partito dalla Basilica del Getsemani, con la santa Messa presieduta dallo stesso Patriarca, che ha ringraziato i pellegrini per la loro presenza e ha, poi, aggiunto: «Abbiamo paura uno dell’altro mentre invece abbiamo bisogno di ricordare il desiderio di pace e di incontro, le tante iniziative di pace e di accoglienza che si sono realizzate in questi anni. […] Dobbiamo ricordarci anche che Dio è stato presente e guida la storia e non ha smesso nemmeno adesso. Dio ha bisogno di qualcuno che si ricordi del bene fatto». Hanno concelebrato il Card. Zuppi, il Nunzio Apostolico, Mons. Adolfo Tito Ylana, e l’Arcivescovo Giovanni Ricchiuti, Presidente di Pax Christi. Era presente anche il Custode di Terra Santa, Padre Francesco Patton.

Una delegazione di pellegrini ha partecipato, nella Basilica di San Salvatore, nella Custodia di Terra Santa, ai Vespri solenni, in occasione della Festa di Sant’Antonio, protettore speciale della Custodia. Nell’omelia, Fra Patton ha detto: «Noi vorremmo che le nostre preghiere avessero un risultato immediato. […] Ciò non accade. […] In realtà è così che il Signore ci educa a perseverare nella ricerca del bene, a rimanere sintonizzati sulla sua volontà, a continuare ad essere operatori di pace, anche se non vediamo risultati concreti immediati».

In serata, alcuni meeting con cristiani impegnati nella promozione umana in varie realtà in Terra Santa e un commovente incontro con i genitori di due giovani ebrei rapiti il 7 ottobre. Rachel Goldberg, madre del ventitreenne Hersh ha colpito tutti per la sua fede e per la partecipazione al dolore altrui: «Fin dall’inizio ho sempre avuto preoccupazione per la sorte degli altri ostaggi e, nello stesso tempo, anche dei civili a Gaza. Non c’è competizione nel dolore, tutti gli esseri umani provano dolore. Non voglio che il mio dolore provochi altro dolore».

Venerdì 14 giugno, la giornata è iniziata con le Lodi e la santa Messa nella Cappella Latina della Basilica del Santo Sepolcro, presieduta dal Cardinale Zuppi, che, nell’omelia ha ricordato ai pellegrini: «Oggi ci troviamo al centro di tutto, dove il sangue del Figlio di Dio – scandalo per tutti e fondamento della nostra fede – raggiunge ogni Adamo. Non c’è resurrezione senza restare sotto la croce, senza farsi interrogare personalmente, nelle viscere, dalla sofferenza. [..] Cos’è la Chiesa? La madre che resta e un discepolo che sotto la croce solo per amore piange con lei. Bisogna restare, in silenzio, ascoltando, pregando, affidandosi al Padre e soprattutto restare, esserci, capire la sofferenza dell’altro e farla propria. Solo così inizia la pace».

Successivamente, il Cardinale Zuppi, con un gruppo di pellegrini si è recato in visita al Patriarcato Ortodosso, dove ha dialogato con S. B. Teofilo III, Patriarca ortodosso di Gerusalemme. Altro incontro, con Mons. William Shomali, Vescovo Ausiliare del Patriarcato Latino di Gerusalemme.

Gli incontri, prima con Ysca Harani, storica delle religioni, impegnata nel dialogo con il cristianesimo; e, poi, con Sarah Parenzo, pubblicista e ricercatrice; hanno aiutato i pellegrini a comprendere un po’ di più la complessa realtà israeliana.

Giunti a Betlemme, ci si è immersi nella dolorosa vita dei Territori palestinesi, visitando alcuni luoghi dove si cerca di lenire il dolore, soprattutto dei bambini: il Caritas Baby Hospital, l’Istituto Effetà, la Tenda delle Nazioni e l’Hogar Niño Diós. In serata, poi, l’incontro con alcuni gruppi che operano qui: Operazione Colomba, Pastorale Giovanile, Scout Cattolici e Popular Struggle.

Sabato 15 giugno, dopo la Santa Messa nella Grotta della Natività, la visita a quattro parrocchie dei Territori: Beit Sahour, Taybeh, Ain Arik e Birzeit, dove, incontrando i parroci e le comunità e parlando con loro, i pellegrini hanno potuto conoscere da vicino la difficile realtà palestinese. Significativo l’incontro, a Taybeh, con il Patriarca Emerito Michel Sabbah.

Nel pomeriggio, aggiornamento su Gaza, con Padre Marcelo Gallardo, religioso argentino dell’Istituto del Verbo Incarnato, e in serata, l’incontro con il Sindaco di Betlemme, Anton Salman.

Domenica 16 giugno, il pellegrinaggio si è concluso con la visita a Emmaus – Nicopolis, dove l’Arcivescovo Ricchiuti ha presieduto la santa Messa, invitando i pellegrini a proseguire sulla strada della riconciliazione e della condivisione del dolore. Condivisione che si è fatta vita con gli aiuti concreti donati alle varie realtà incontrate, grazie alla raccolta di 60.000 euro, tra i pellegrini, le associazioni e tante persone di buona volontà.

 

Loreta Somma

(Giugno 2024)