La Diocesi di Gerusalemme ringrazia l’Ordine in occasione delle festività di Natale
In una lettera di Natale accompagnata da un resoconto delle attività, Sami El-Yousef, Amministratore Delegato del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ha ringraziato i donatori, tra cui naturalmente i Cavalieri e le Dame dell’Ordine, per la loro generosa risposta all’appello per gli aiuti di emergenza lanciato dopo lo scoppio della guerra. Dall’ottobre 2023, l’Ordine del Santo Sepolcro ha contribuito con circa due milioni e mezzo di dollari in aiuti umanitari destinati alla crisi di Gaza e in Cisgiordania, e con oltre un milione di dollari per gli aiuti umanitari generali nel bilancio 2024. In un rapporto pubblicato il 5 dicembre, il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha fornito i dettagli dell’assegnazione di questi fondi, pari a quasi 10 milioni di dollari, di cui hanno beneficiato 140.000 persone a Gaza e in Cisgiordania.
«Siamo riusciti ad aiutare il 100% dei cristiani di Gaza e il 30% della comunità cristiana in Cisgiordania», spiega Sami El-Yousef. Sono stati stanziati poco meno di 6 milioni di dollari a sostegno della vita quotidiana dei 700 rifugiati cristiani nel complesso della Chiesa della Sacra Famiglia di Gaza. «Mentre la guerra continua, i rifornimenti scarseggiano e i prezzi sono incredibilmente alti, è un miracolo poter continuare ad aiutare i nostri fratelli e le nostre sorelle a Gaza», sottolinea l’Amministratore Delegato del Patriarcato Latino.
«Il Patriarcato Latino ha consegnato 840.000 pasti (3 pasti al giorno per 700 persone per 400 giorni), distribuendo oltre 200 tonnellate di aiuti alimentari, pari a 400.000 pasti (calcolati a 500 g per pasto). In totale, questo sforzo umanitario ha garantito più di 1,2 milioni di pasti a chi ne aveva disperatamente bisogno», ha spiegato in dettaglio nel rapporto. «Oggi, grazie al sostegno internazionale, il Patriarcato Latino sta aiutando il 10% della popolazione del nord di Gaza, che è passata da 1,2 milioni a 400.000 persone», sottolinea nuovamente il rapporto. Anche la parrocchia latina di Gaza ha potuto beneficiare dei fondi destinati all’istruzione e 180 giovani hanno potuto riprendere le lezioni.
I cristiani di Gerusalemme e della Cisgiordania, vittime indirette della guerra, hanno ricevuto quasi 4 milioni di dollari in aiuti. Con il settore del turismo fermo e la cancellazione dei permessi per i lavoratori palestinesi in Israele, molte famiglie versano in uno stato di indigenza. «I fondi ricevuti nei mesi di novembre e dicembre 2023 sono stati destinati agli aiuti urgenti, con la distribuzione di 7.000 buoni alimentari, contanti e medicinali, oltre ad aiuti sociali per pagare le rette scolastiche, gli affitti (di 5.000 famiglie) e le varie tasse di chi ha perso il lavoro o le proprie fonti di reddito», spiega il rapporto, che evidenzia come 20.000 persone abbiano anche beneficiato di assistenza medica. In Cisgiordania, infatti, la mancanza di sicurezza sociale lascia molte persone in uno stato di vulnerabilità, in particolare chi soffre di malattie croniche.
Per prepararsi al futuro, il Patriarcato sta intensificando il sostegno all’occupazione attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro, iniziative volte alla formazione e all’imprenditoria, arrivando ad offrire oltre 4.000 opportunità di impiego negli ultimi mesi. La Diocesi di Gerusalemme intende inoltre «diversificare i propri interventi per includere servizi di salute mentale e sostegno psicosociale alle famiglie», viste le tragiche conseguenze di una guerra che ha già causato 45.000 vittime.
(gennaio 2025)