Circa l’Eucaristia domenicale

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Angolo di marzo 2023

Nel capitoletto sull’ «Eucaristia» del mio testo sulla spiritualità, E tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento, avevo scritto che nella preghiera noi siamo aggregati alla fede di Gesù, anzi è Gesù stesso che “prega per noi …, prega in noi …, è pregato da noi come nostro Dio”. Aggiungevo, inoltre, che l’Eucaristia, affidata da Gesù alla Chiesa, è il dono più prezioso da essa ricevuto prima della sua passione, e mai una Dama o un Cavaliere dovrebbe tralasciare di partecipare alla liturgia della Messa, almeno la domenica, giacché “non esiste un atto di culto più perfetto ed elevato di questo ed è sempre un atto di benedizione e di ringraziamento”.

Qualcuno però potrebbe farmi notare anche che nella vita di un Membro dell’Ordine si possono verificare situazioni di irregolarità morale, che lo inducono a esonerarsi dal partecipare alla Santa Messa.

Vorrei rispondere su questo punto, chiarendo che, in situazione di peccato ognuno di noi deve ricorrere al sacramento della Penitenza, come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1415). Se si trattasse, invece, di irregolarità canoniche, oppure si trovasse in situazioni di affari, di lavoro o altro, la prima decisione non è quella di esonerarsi, anche non accostandosi direttamente alla Comunione eucaristica. Infatti, vorrei ricordare che nella Celebrazione della S. Messa si manifesta tutta la fede della Chiesa, dall’ascolto della Parola di Dio fino all’Offerta di Gesù al Padre che si fa presente nel mistero del suo Corpo e del suo Sangue.  Dunque, la partecipazione alla S. Messa ha sempre senso e, anche senza ricevere la Comunione, ha un “senso assolutamente ragionevole” diceva Benedetto XVI, perché, pur senza accostarsi alla Comunione, si partecipa all’avvenimento del dono di sé di Gesù al Padre, mentre rinnova, sebbene in modo incruento, la sua passione, morte e resurrezione.

In una cultura secolarizzata, dove si perdono facilmente i valori fondamentali della fede, nessun Cavaliere o Dama, in virtù della propria adesione all’Ordine del Santo Sepolcro, dovrebbe ignorare lo stretto legame tra la propria appartenenza e il mistero dell’Eucaristia. Non a caso, dopo la consacrazione del celebrante, i fedeli rispondono: «Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta» (Liturgia).

Un Cavaliere e una Dama hanno sommamente in considerazione tutto ciò, rendendolo parte della propria nobiltà spirituale e mai, pertanto, dovrebbero omettere di partecipare all’Eucaristia domenicale.

+ Fernando Card. Filoni

(Marzo 2023)